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Una specie aliena invasiva da conoscere: il poligono del Giappone
Pubblichiamo l'intervento scritto dallo staff del Parco Fluviale della Sarca e pubblicato sul giornale del comune Tre Ville
Il Poligono del Giappone (Reynoutria japonica) arriva in Europa intorno alla metà dell'Ottocento, portato con entusiasmo dall'Asia per motivi ornamentali: conquista subito tutti, è una pianta che piace, utile per creare siepi verdissime in breve tempo. Da allora ha iniziato a diffondersi senza ostacoli, di preferenza lungo le scarpate e le rive dei corsi d'acqua, fino a entrare nell'elenco delle 100 piante invasive più pericolose a livello europeo.
Identikit di un colonizzatore inarrestabile
È pianta erbacea vigorosa, robusta e alta fino a 3 m, tanto da sembrare un arbusto; ha folti rami simili a canne di bambù, ricchissimi di foglie; assai precoce in primavera, cresce molto rapidamente e si adatta a terreni poco fertili e sassosi, purché non manchino luce e umidità. A fine estate, il poligono del Giappone fiorisce abbondantemente, attirando gli insetti quando le altre piante hanno in genere smesso di produrre nettare. Una tentazione per gli apicoltori, che potrebbero guardare con occhio compiacente questo nuovo arrivato. Ma attenzione: in questo modo apriamo le porte a un ospite molto, molto invadente!
Infatti è la parte nascosta ai nostri occhi, quella sotterranea, la vera forza di questa pianta: una rete di rizomi (robusti fusti sotterranei) incredibilmente estesa scende in profondità fino a 3 m e da ogni frammento, anche di pochi grammi, può svilupparsi una nuova pianta. In pratica, un colonizzatore inarrestabile che prende il sopravvento sulla vegetazione originaria.
Impatti preoccupanti
Le rive di molti corsi d'acqua del Trentino occidentale, tra cui il fiume Sarca, in alcuni tratti sono ora delle siepi uniformi: accedere al fiume per pescare è quasi impossibile, senza aprirsi un varco col falcetto. Il paesaggio è cambiato, e così anche tutta la vita della zona ripariale: la biodiversità è in forte calo. Quando in inverno i lunghi rami del poligono si seccano, espongono improvvisamente il terreno all'erosione degli agenti atmosferici e alla forza della corrente: gli argini corrono rischi di stabilità.
E cosa succede quando il poligono del Giappone cresce vicino a edifici, o nei cortili di casa, o presso qualche manufatto? La forza del suo apparato sotterraneo è tale da perforare asfalto e cemento, scalzare rivestimenti, insinuarsi tra tubature e impianti domestici.
Come gestire il poligono del Giappone?
Innanzitutto, con la prevenzione. Fondamentale non traslocare terra o materiali contaminati, ovvero provenienti da luoghi dove prospera la specie; soprattutto evitare di diffonderla volontariamente a scopo ornamentale.
Se la pianta è già presente, e decidiamo di intervenire - evitando i diserbanti, possibilmente -, il metodo finora più efficace è l'estirpazione (o il taglio) manuale: asportare le piantine in crescita da aprile a ottobre, anche due volte al mese, a mani nude o con grosse cesoie. Importante evitare l'uso di falciatrici meccaniche o decespugliatore, potremmo rischiare di diffonderla ancora di più.
Guai a scoraggiarsi! Servono almeno 3 anni per notare apprezzabili diminuzioni, e almeno altrettanti per sperare di riuscire a contenerla. Importantissimo, in questo caso, un corretto smaltimento: una volta estirpata o tagliata, va evitato di compostarla in giardino o spargerla in giro. Resta l'incenerimento - meglio una volta seccata - o il conferimento in centri o discariche specializzate che assicurino la disattivazione dei vegetali tramite fermentazione e/o igienizzazione.
E infine... restare informati!
Qui è possibile scaricare il pieghevole monografico sul poligono del Giappone e quello dedicato alla problematica delle specie aliene invasive, oltre a informazioni su interventi già svolti e\o in corso d'opera.
L'esperienza del Parco naturale Adamello Brenta, primo soggetto in Trentino ad avviare interventi sperimentali di contenimento del Poligono giapponese, è riportata sul sito del progetto LIFE+ten, AZIONE C18 (www.lifeten.tn.it).