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Percorso storico naturalistico Bosco Caproni

A piedi         Elevato interesse: flora Elevato interesse: storia 

    Il percorso guida alla scoperta di un luogo di grande interesse ambientale. L'area "Bosco Caproni" si estende per 44 ha e ha assunto questa denominazione per essere stata di proprietà del pioniere dell'aeronautica Gianni Caproni (1886-1957) che la bonificò.

    Camminando lungo il sentiero e osservando le rocce circostanti è possibile ammirare le forme del paesaggio levigate dai ghiacciai e scolpite dalle acque. Protagonisti del percorso sono i segni del lavoro dell'uomo, stratificati nei secoli: le cave di oolite dalle quali si estraeva la pietra per costruire portali, fontane e statue, muretti a secco un tempo adibiti alla coltivazione, antiche strade e trincee della Prima Guerra Mondiale.
    In questo luogo si registra la lecceta più settentrionale d'Europa, a cui si affiancano altre specie mediterranee come olivi e piante di castagno secolari, oltre alla vegetazione spontanea (rovi, carpini, ciliegi selvatici).
    Il percorso di Bosco Caproni comincia nei pressi della chiesa di San Martino. Dopo una leggera ma piacevole salita nell'olivaia, superata la falesia Policromuro, ha inizio l'antica mulattiera che in poco tempo conduce alle cave di oolite. Salendo ancora ci si addentra nel bosco di lecci, intervallato da mirabili muretti a secco localmente chiamati "fratte". Prima di raggiungere il dosso di Patone si possono vedere le "cave alte", la cui pietra veniva utilizzata per la realizzazione di tubazioni per acquedotti. Poco sopra si può scegliere di proseguire per ritornare al punto di partenza oppure compiere una piccola deviazione addentrandosi nel sentiero delle trincee.

    Trincee con erica
    Trincee con erica
    (foto di Parco Fluviale Sarca)
     

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    Bosco Caproni
    Bosco Caproni
    (foto di Baldessari Giuliana)
     
    Albero su roccia
    Albero su roccia
    (foto di Parco Fluviale Sarca)
     
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